I deferrizzatori magnetici a nastro vengono utilizzati quando c’è un ingente quantitativo di inerte ferroso.
Questi separatori magnetici automatizzano l’estrazione e l’espulsione delle intrusioni ferrose garantendo al tempo stesso un’ottimale pulizia del prodotto e libertà d’impiego dell’operatore.
Non necessitano di quadro elettrico e vengono forniti pronti all’installazione e al funzionamento previo collegamento diretto del motore elettrico.
Il deferrizzatore magnetico a nastro rappresenta il “primo step” di raffinazione del materiale di processo, che può essere di diverse tipologie: vetro, legno, plastica, scorie post combustione, RSU, FORSU, etc.
La costruzione di un deferrizzatore magnetico a nastro è molto semplice:
Il magnete induttore separatore magnetico a nastro genera il campo orientato verso il basso dove scorre il materiale di processo con il materiale ferroso, il quale si magnetizza con polarità contraria tendendo a salire verso l’origine del campo induttore.
Il nastro estrattore, dotato di listelli trasversali, trasporta il materiale attratto verso il punto di scarico dove una graduale riduzione d’intensità del campo magnetico ne agevola il rilascio.
La forza d’attrazione con la quale i materiali ferrosi vengono attratti è una variabile che dipende da molti fattori, valutabili in fase di progettazione.
I deferrizzatori magnetici vengono normalmente sospesi in quota, sopra nastri trasportatori o canali vibranti.
Esistono due tipologie alternative di magneti permanenti che generano campi di intensità differente.
A seconda dei fattori sopra elencati, possono essere impiegati:
I deferrizzatori magnetici possono anche essere elettromagnetici -> Scopri i nostri separatori elettromagnetici