Come i separatori a nastro a magnete permanente, anche i separatori elettromagnetici a nastro (EOS) sono macchinari atti all’estrazione con scarico automatico delle intrusioni ferrose presenti nel flusso di materiale trattato.
La differenza sostanziale rispetto ai macchinari a magnete permanente (scopri i nostri deferrizzatori magnetici a nastro), risiede nell’intensità del campo magnetico, notevolmente superiore nelle soluzioni elettriche: grande profondità di campo, che si traduce in una grande distanza utile di lavoro (da fondonastro).
I separatori elettromagnetici sono macchinari previsti per:
Sono indicati per le seguenti applicazioni: Industrie estrattive (cave/miniere), Trasporti portuali (scarico navi), Centrali termoelettriche a carbone, Cementerie, Fonderie/Acciaierie (getti/parco scorie), Impianti di trattamento rifiuti.
Sono forniti completi di quadro elettrico di azionamento e comando (locale e remoto).
La costruzione, anche qui, è molto semplice:
Il magnete induttore del separatore elettromagnetico genera il campo orientato verso il basso dove scorre il materiale di processo con le intrusioni ferrose le quali si magnetizzano con polarità contraria tendendo a salire verso l’alto, cioè verso l’origine del campo induttore.
Il nastro estrattore, dotato di listelli trasversali, trasporta il materiale attratto verso il punto di scarico dove una graduale riduzione d’intensità del campo magnetico ne agevola il rilascio.
I separatori elettromagnetici vengono normalmente sospesi in quota, sopra nastri trasportatori o canali vibranti, in modo ortogonale rispetto al flusso del materiale di processo o, in alternativa, in parallelo allo stesso. Queste installazioni sono definite rispettivamente “trasversali” (crosswise) e “in linea” (in line).
L’elettromagnete è sicuramente il componente più importante di queste macchina. La qualità del progetto e della sua esecuzione, determina la validità dell’intero sistema.
E’ importante sottolineare che la potenza elettrica installata è un dato solo indicativo e transitorio: per effetto Joule, con il tempo il conduttore interno si riscalda, aumenta la sua resistenza, di conseguenza diminuisce la corrente circolante. Diminuendo la corrente, diminuisce la forza. Ad inizio ciclo (appena accesa), la macchina avrà un rendimento, a fine ciclo ne avrà un altro.
È importante è che la potenza a caldo sia quella necessaria e sufficiente a compiere il lavoro per il quale la macchina è stata installata.
Per limitare questo fenomeno fisico (ineliminabile), ove siano installati elettromagneti di grande potenza (> 20KW), Malaman C.T.C. Srl propone sistemi ausiliari di raffreddamento: aria/olio/olio+intercooler.
I quadri elettrici d’alimentazione possono essere semplici, con esecuzione elettromeccanica, o più complessi, in esecuzione elettronica. Per piccole potenze (14/16 KW) la soluzione elettromeccanica è collaudata e più economica, per potenze superiori si giustifica l’adozione della versione elettronica.